Regola-Menti: a cosa servono le regole nelle pratiche di cura?
Le regole rispecchiano la modalità di pensiero di una società, di una comunità, il suo particolare modo di interpretare la giustizia e la precisa direzione verso cui tendere. Questo fa sì che nei diversi paesi del mondo, ma anche nello stesso paese, nello stesso luogo, in epoche storiche diverse, il sistema di regole cambi a seconda di ciò che viene ritenuto giusto.
Raramente ci rendiamo conto di quanto le regole, con la loro quantità e la loro funzione, siano preponderanti nella nostra vita. Scritte o non scritte, tacite o dichiarate, implicite o esplicite, imposte o subite che siano, le regole condizionano la nostra vita e quella delle persone di cui ci prendiamo cura. Perché il prendersi cura, spesso, prende la forma dell’intelaiare regole, più o meno rigide. E il vivere, ancora più spesso, prende la forma del districarsi tra gli incroci e i nodi che le regole, provenienti dalle fonti più disparate, creano tra loro.
Ma a cosa servono le regole quando ci si prende cura di qualcuno? E soprattutto: a chi servono? E poi: quante sono le tipologie di regole? In un centro per minori così come in una comunità per tossicodipendenti e in qualunque luogo si viva per curarsi, dunque anche in famiglia nella quale si vive per prendersi cura, cosa fanno le regole? In che rapporto stanno tra loro le regole, la morale e l’efficacia di quel prendersi cura che legittima le regole stesse? Cosa vuol dire che le regole sono “cose che fanno fare”?
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