Le Pratiche di cura tra potere e dominio
Lungi dall’essere qualcosa da cui prendere le distanze, il potere è la prima fonte di legittimazione di qualunque relazione formale di cura. Del resto seppur adeguatamente occultato o camuffato sotto mentite spoglie, il tema del potere è parte integrante della formazione accademica e della esperienza concreta di medici, psicologi, pedagogisti, educatori, insegnanti e assistenti sociali. Non solo: la volotà di potere è alla base di qualunque vocazione professionale di questo tipo. Ma cosa significa potere? Dove porta? E in che rapporto stanno tra loro potere, libertà e resistenza nelle pratiche di cura e di aiuto? Quando il potere diventa dominio? E che forma assume il dominio nella cura, come fare per riconoscerlo?
Con questo seminario si intende offrire ai partecipanti alcuni spunti di respiro antropologico e semantico attorno al tema della cura. Verranno messi a fuoco alcuni aspetti di complessità e ambivalenza sottesi alle relazioni di aiuto con l’intenzione di approfondire la riflessione e la riflessività dei professionisti che si prendono cura degli altri: la cura come “fare umanità” prendendosi cura di essa; la cura come luogo in cui si articola una relazione imperniata sul riconoscimento di un potere, di cui è depositario il professionista che aiuta e le cui molteplici implicazioni determinano gli esiti del cambiamento; infine le pratiche di cura come luoghi di confine tra potere e dominio, quest’ultimo espressione del potere deprivato del suo flusso benefico. Un significativo contributo culturale per quanti sentono di vitale importanza coltivare gli aspetti qualitativi del proprio lavoro.

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